Capo economista della BCE: la necessità dell'euro digitale cresce per contrastare le stablecoin e i sistemi di pagamento dei giganti tecnologici non UE

Il 21 marzo, Philip Lane, capo economista della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato che le stablecoin in dollari statunitensi e i sistemi di pagamento elettronico dominati dai giganti tecnologici statunitensi stanno occupando una quota crescente del sistema finanziario europeo, e che l'Europa ha bisogno dell'euro digitale per affrontare questa sfida. I pagamenti elettronici offerti da grandi aziende tecnologiche come Apple Pay, Google Pay e PayPal stanno esponendo l'Europa a pressioni economiche e al rischio di coercizione esterna. Ha sottolineato che un euro digitale fornirebbe opzioni di pagamento digitale sicure e universalmente accettate all'interno di un quadro normativo europeo, riducendo la dipendenza dai sistemi di pagamento esteri e limitando l'influenza delle stablecoin in dollari nella zona euro. Lane ha anche evidenziato che il 99 per cento del mercato delle stablecoin è attualmente costituito da token ancorati al dollaro statunitense, il che potrebbe portare a un graduale spostamento verso sistemi di pagamento della zona euro ancorati direttamente o indirettamente al dollaro statunitense, piuttosto che all'euro. Come altre grandi economie, la BCE sta esaminando la possibilità di lanciare una valuta digitale della banca centrale (CBDC) in risposta alla concorrenza posta dalle stablecoin e dai sistemi di pagamento delle aziende tecnologiche. Lane sostiene che l'euro digitale offrirebbe un'opportunità unica per affrontare la frammentazione dei pagamenti al dettaglio nella zona euro, composta da 20 stati membri dell'UE e caratterizzata da un sistema di pagamento frammentato basato su standard ereditati diversi da paese a paese.